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Comunicare il logo significa comunicare il brand?

Aggiornamento: 27 dic 2018

No. E si. Cioè, quando si crea un società, uno studio associato o una ditta individuale, la prima cosa che si chiede al professionista di turno è avere un logo accattivante, magari pensando che questo potrà attrarre clienti e interesse in generale. Questo è vero se l'azienda non facesse altro che stare lì immobile, senza porsi alcun obiettivo.

In realtà, l'azienda ha molto da comunicare di sé: lo spirito con cui e per cui nasce, ad esempio, oppure la sua storia e il suo percorso; o ancora le scelte e le motivazioni di un rilancio, o ancora le persone che aumentano il potenziale aziendale.



Occorre capire che ogni cosa che "esce" dall'azienda è comunicazione e che una buona comunicazione del brand è un fattore determinante per l'azienda.


Una delle metafore più consuete per far capire il "peso" del logo rispetto a quello del brand è quella dell'iceberg, e siccome è estremamente chiara e calzante ve la voglio proporre anch'io. Un iceberg è un bell'oggetto che galleggia nel vasto mare, ma la parte che affiora è la porzione più piccola, mentre la sua massa più importante si trova sommersa, invisibile ai nostri occhi. 


Nella stessa maniera, il marchio è solo una parte dell'azienda, quella che è visibile, ma al di sotto c'è il cuore dell'azienda, quel qualcosa di unico e che rappresenta l’identità aziendale.

aMa allora il logo è inutile? No, ovviamente. Sempre in virtù della metafora di prima, il logo è la punta dell'iceberg, la punta di diamante della comunicazione aziendale. Ma deve essere parte di un sistema comunicazione più vasto e integrato.

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